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12. maggio 2022

La consigliera nazionale Kathrin Bertschy sotto i riflettori.

«Dagli esperti abbiamo bisogno di argomenti e fatti concreti»

Al termine della parte statutaria della 78a assemblea generale, la vicepresidente VSA Anja Herlyn, insieme a Carina Doll («Young Professionals VSA»), ha avuto una conversazione con Kathrin Bertschy, Consigliera nazionale del Partito verde liberale del Cantone di Berna e membro della Commissione dell’economia del Consiglio nazionale. Non abbiamo riportato tutta l’intervista, ma abbiamo chiesto alla signora Bertschy quattro brevi dichiarazioni.
Paul Sicher 

Lucerna, 28 aprile 2022. Signora Bertschy, oggi è ospite dell’associazione professionale VSA - le diamo un caloroso benvenuto. Come professionisti dell'acqua, vorremmo naturalmente chiederle: che rapporto ha con l’«acqua» e in particolare con l’«acqua pulita»?

Sono cresciuta sul Lago di Thun e, grazie al lago e ai corsi d’acqua, nella mia infanzia ho potuto apprezzare l’importanza dell’acqua naturale: fare il bagno senza preoccupazioni o bere acqua dal rubinetto, una risorsa abbondante, un privilegio. Questo privilegio non è più scontato, sempre e in ogni luogo, nemmeno nel nostro Paese. Con l’acqua posso vivere la natura nel profondo, trovare tracce del nostro operato; il cambiamento climatico però ne modifica la disponibilità e influisce sulla sua qualità. Per me, oltre a essere una delle risorse meritevoli di protezione in Svizzera, l’acqua rispecchia il modo in cui trattiamo il nostro pianeta e il nostro ambiente. La protezione accurata delle basi vitali e una politica climatica efficace sono aspetti che mi stanno molto a cuore.

L’iniziativa sull'acqua potabile ha portato la questione dell’«acqua pulita» all'attenzione del Parlamento e ha agitato gli animi. Un anno fa è stata respinta; il tema «acqua» è ancora nell’agenda politica di Berna?

Insieme all’iniziativa sull’acqua potabile e dopo di essa abbiamo esaminato in Parlamento diverse mozioni riguardanti l’acqua, tra cui l’iniziativa parlamentare per l’acqua pulita e, con essa, l’integrazione a livello legislativo del piano di riduzione del rischio associato all’uso di pesticidi, la cui attuazione è ora in fase di consultazione. Sono inoltre state approvate anche le mozioni concernenti la riduzione dei microinquinanti e il potenziamento dell’eliminazione di azoto negli impianti, mentre alcuni interventi sulla presenza dei prodotti di degradazione del clorotalonil nelle acque sotterranee sono in discussione.

Prevedo che, a partire dall’autunno 2022 circa, quando si riprenderà a discutere della politica agricola l’acqua tornerà ai primi posti dell’agenda politica. In particolare il problema delle sostanze fertilizzanti ha urgente bisogno di soluzioni e nuovi approcci.

In molti settori, compreso quello dell’acqua, si avverte la mancanza di personale specializzato. Secondo lei, in che modo si potrebbero attirare esperti professionisti? Per molti gli impianti di depurazione non sono un posto di lavoro particolarmente «attraente».

Io sono convinta che, creando condizioni di lavoro ideali e una cultura costruttiva, un settore riesce ad attirare giovani talenti. L’acqua è di per sé un elemento molto emozionale, attraente e accattivante. I vecchi profili professionali possono essere modificati, eventualmente si possono trovare anche designazioni più appropriate. Mi sembra importante che anche il settore dell’acqua si impegni attivamente per conquistare i talenti migliori e attirare i futuri professionisti. Inoltre, un fattore decisivo è il modo in cui un settore si pone nei confronti delle donne; oggi abbiamo molte studentesse. In questo contesto è importante promuovere culture adeguate e conciliare al meglio famiglia e lavoro. Anche in questo senso è importante rendere visibili i buoni esempi. Nella mia esperienza politica noto che gli organismi misti prendono decisioni migliori; penso che sarà lo stesso anche nelle aziende.

Come parlamentare, cosa si aspetta da associazioni di professionisti dell’acqua come la VSA?

Per noi parlamentari è molto importante che i professionisti del settore dell’acqua ci forniscano direttamente argomenti e fatti concreti sulle attività in corso nel settore dell’acqua. Noi politici di milizia non siamo esperti di acqua e facciamo quindi affidamento su fatti, argomentazioni e studi comprensibili e affidabili. È utile anche che le associazioni professionali si rivolgano ai media presentando i temi di loro interesse, formulando e presentando i problemi con chiarezza. È in quest’ottica che vi invito a mettere a disposizione la vostra competenza e la vostra esperienza.

Grazie per la conversazione.

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