Gli IDA esclusi dal contingentamento...
Un eventuale contingentamento coinvolge i grandi consumatori, vale a dire quelli che prelevano più di 100 MWh di corrente all’anno. Vi rientra circa la metà di tutti gli IDA svizzeri. Qualora venisse contingentata la corrente negli IDA, gli IDA non potrebbero più adempiere il proprio compito nel rispetto della legge. La conseguenza sarebbe un grave inquinamento dei corsi d’acqua, talvolta irreversibile. Per questo motivo, il 29 settembre 2023 il Consiglio federale ha deciso che gli IDA non saranno sottoposti a contingentamento.
...ma in cambio devono ridurre sostanzialmente il prelievo di corrente
In alternativa è necessario attuare una soluzione che obblighi TUTTI GLI IDA a ridurre in modo sostanziale il fabbisogno di energia elettrica in caso di penuria di elettricità , tenendo conto delle possibilità specifiche e delle condizioni quadro di ciascun caso. Questo significa che tutti gli IDA svizzeri offrono un piccolo aiuto al risparmio di energia elettrica, contribuendo così a evitare disinserimenti ciclici della rete con effetti incerti sui nostri impianti e quindi sulle acque.
A tal fine la VSA insieme ai Cantoni e alla SVKI-ASIC ha elaborato il presente modello di gestione degli IDA basato su un sondaggio che la VSA ha condotto nei Cantoni tra luglio e agosto 2023.
Chiediamo i vostri riscontri!
Il documento «Modello di gestione IDA» è ora disponibile per la consultazione: Download
Vi chiediamo di inviare il vostro parere entro il 9 gennaio 2024 via e-mail a Sara Engelhard (sara.engelhard@vsa.ch) utilizzando il modulo a disposizione. Il periodo di consultazione relativamente breve è dovuto al fatto che questo modello di gestione verrà integrato in un’ordinanza federale attualmente in fase di elaborazione.
Ancora una parola sui «disinserimenti ciclici di rete»
Con grande probabilità i disinserimenti ciclici di rete determinano condizioni praticamente incontrollabili. Se tecnicamente possibile, gli IDA sono sì esclusi da questi disinserimenti, ma dai primi riscontri emerge che in molti luoghi questi presupposti tecnici non sono soddisfatti. Guardando all’infrastruttura delle acque di scarico, le conseguenze sarebbero ristagni di acqua nelle canalizzazioni e nelle parti inferiori degli edifici (garage sotterranei, scantinati ecc.), ma anche l’inquinamento dei corsi d’acqua e, soprattutto, danni all’infrastruttura delle acque di scarico (in particolare alle componenti elettronici). Dovremmo quindi fare quanto ragionevolmente possibile per evitare questi disinserimenti, garantendo comunque la migliore protezione possibile per le acque. La VSA ha lanciato un progetto su questo tema con l’obiettivo di elaborare raccomandazioni operative per prepararsi in maniera adeguata a questa eventualità .
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