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28. novembre 2021

CONGRESSO ACQUA360

Il clima sta cambiando

Gli effetti del cambiamento climatico si avvertono già oggi e si accentueranno in futuro. La gestione delle risorse idriche deve prepararsi alle nuove condizioni. La siccità, ma anche le forti precipitazioni continueranno ad aumentare nei prossimi anni. Il congresso ACQUA360 di quest'anno è stato dedicato a queste sfide.

Dal 2015, SSIGA e VSA organizzano assieme il Congresso ACQUA360, un evento interamente dedicato al tema «Acqua». Dal 2015 il congresso si svolge nel «Palazzo del Congressi» di Lugano. Alla quarta edizione di quest'anno a Lugano abbiamo osservato attentamente gli effetti del cambiamento climatico e abbiamo discusso sulle modalità con cui la gestione delle risorse idriche possa rafforzare la propria resilienza ai cambiamenti climatici. Con il crescente riscaldamento dell'atmosfera terrestre - causato principalmente dalle emissioni di CO2 prodotte dall'uomo - stanno cambiando anche le condizioni climatiche. Questi cambiamenti - quali la siccità o le inondazioni - pongono delle sfide anche alla gestione delle risorse idriche.

Il riscaldamento è irreversibile

Il congresso ha dato voce a esponenti della scienza e della politica, delle autorità ma anche provenienti dall’esperienza pratica. Nel suo discorso di apertura la consigliera agli Stati Marina Carobbio ha evidenziato che i politici sono chiamati a creare un quadro giuridico che garantisca alla popolazione svizzera l’approvvigionamento di acqua potabile di alta qualità in quantità sufficiente, anche in previsione dell'aumento di eventi meteorologici estremi e alla luce delle sfide che già oggi si presentano. La prima relazione di Marco Gaia, responsabile del Centro regionale sud dell'Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera, ha spiegato che gli eventi meteorologici estremi, quali le ondate di calore o le forti precipitazioni, in futuro non saranno più l'eccezione ma sempre più la norma.

Pur riducendo in maniera significativa le emissioni globali di CO2, non è più possibile arrestare questo fenomeno. L'unica domanda da porsi è in che misura aumenterà il riscaldamento. Antonio Massarutto, professore di economia applicata all'Università di Udine, ha poi illustrato i rischi, le ripercussioni economiche e i costi associati a questo riscaldamento e ai cambiamenti climatici e meteorologici che lo accompagnano. Dopo la pausa pranzo Massimiliano Zappa dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) ha approfondito la situazione in Svizzera e nella sua relazione ha spiegato quale sarà nei prossimi 50-80 anni l’impatto del surriscaldamento sui ghiacciai, sulla temperatura di fiumi e laghi e sul volume delle precipitazioni in questo paese.

Modificare l'infrastruttura

Lauren Cook, capogruppo del dipartimento di gestione delle acque urbane di Eawag, ha poi presentato proposte di soluzioni concrete. Nella sua relazione ha mostrato come i forti eventi di pioggia degli ultimi anni hanno provocato inondazioni in città come Zurigo, Lugano o Lucerna perché i loro sistemi delle acque di scarico non erano stati progettati e costruiti per volumi di pioggia così elevati. Infine ha parlato degli approcci concettuali e di pianificazione necessari per modificare i sistemi di smaltimento in base alle sfide future. Oltre a misure ovvie, quali aumentare le dimensioni delle tubazioni, in questo contesto si parla anche di idee come la «città spugna». Michael Schärer, caposezione del settore Protezione delle acque sotterranee dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), ha poi illustrato gli effetti della crescente siccità e della conseguente scarsità d'acqua. Dalla sua relazione è emerso chiaramente che noi in Svizzera non dobbiamo temere una penuria della nostra acqua potabile. Tuttavia, nei periodi di siccità c'è un grande potenziale di conflitto per quanto concerne l’irrigazione dei campi e dei giardini o la disponibilità di acqua per lo spegnimento di incendi. I cantoni, le città e i comuni conoscono però le misure necessarie e molti le stanno già mettendo in atto.

Reti idriche e tecnologia

In Svizzera la gestione delle risorse idriche viene regolamentata a livello cantonale e spesso attuata a livello comunitario. Per garantire l'approvvigionamento d'acqua, soprattutto nei periodi di siccità, è opportuno formare delle associazioni. Le associazioni idriche hanno il vantaggio di poter distribuire meglio le risorse disponibili ed equilibrare il bilancio idrico con maggiore efficienza, soprattutto in tempi di penuria. Bernhard Gyger, amministratore di Wasserverbund Region Bern AG, conosce molto bene le peculiarità giuridiche e politiche della Svizzera e ha mostrato nella sua relazione le opportunità che si celano nelle associazioni, ma anche le resistenze che simili progetti incontrano nella politica e tra la popolazione. È apparso chiaro che le associazioni apportano vantaggi ben delineati, ma che il percorso per realizzarle non è facile e richiede tempo.

Infine, nell'ultima relazione, Maurizio Pedrazzini, Business Development Manager di vonRoll, ha presentato le innovazioni tecnologiche che consentono alle aziende di distribuzione di evitare le perdite d'acqua durante il trasporto dell’acqua potabile. In particolare, ha presentato dei dispositivi acustici che consentono di localizzare con grande precisione le perdite nei tubi dell'acqua potabile. Grazie all’esatta localizzazione le aziende di distribuzione possono raggiungere l'area interessata con la massima precisione, senza dover sostituire un intero tratto di tubo.

Tavola rotonda conclusiva

Al termine del congresso la consigliera agli Stati Marina Carobbio, Lauren Cook, Bernhard Gyger, Martin Bossard, responsabile della politica di Bio Suisse e Olivier Chaix, consigliere capo della società di gestione integrata delle acque, Integralia SA, sotto la guida di Sharon Bernardi, giornalista della RSI, hanno svolto un dibattito dal titolo «Risorse idriche: chi prima arriva meglio alloggia oppure priorizzazione politica» su come risolvere i conflitti di interesse tra agricoltura, ambiente, società, industria e politica che stanno emergendo in un contesto di scarsa disponibilità di acqua come risorsa. Nel dibattito è emerso chiaramente che a livello politico la questione della gestione delle risorse idriche deve avere una maggiore priorità, sia in termini di disponibilità sia di qualità dell'acqua.  Ma non solo la politica è chiamata a intervenire, è il momento di promuovere attivamente anche il dialogo tra la gestione delle risorse idriche, l'agricoltura e l'industria su possibili misure e compromessi.

Gli eventi come il Congresso ACQUA360 sono piattaforme ideali per avviare il dialogo tra i vari gruppi di stakeholder. Quest'anno il congresso ha contribuito ancora una volta a facilitare lo scambio di idee al di fuori del settore. Le persone che vi hanno preso parte si sono mostrate altrettanto soddisfatte nei loro feedback e hanno sfruttato il congresso non solo per discutere le soluzioni per le sfide future, ma anche per instaurare preziosi contatti. Vorremmo cogliere l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti e soprattutto i relatori e le relatrici per le interessanti relazioni e per l’avvincente scambio di idee. Un ringraziamento speciale va anche agli sponsor che rendono possibile il congresso anno dopo anno.

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