In Svizzera possiamo essere giustamente orgogliosi dell’elevata qualità e disponibilità della nostra acqua potabile. In molti luoghi nel nostro paese le aziende svizzere dell’acqua potabile sono in grado di distribuire acqua di falda come acqua potabile, senza dover adottare misure di trattamento o con semplici processi di trattamento. Per far sì che la situazione non cambi in futuro, è necessario proteggere le nostre risorse di acqua potabile dalle immissioni di sostanze estranee. Ai fini della prevenzione è generalmente auspicabile evitare che nelle nostre risorse di acqua potabile vengano immessi non solo i pesticidi o i relativi prodotti di degradazione, ma anche nitrati e altre impurità , a prescindere dalla concentrazione. Di conseguenza la SSIGA richiede già da tempo misure volte a garantire l’assenza di sostanze estranee nelle risorse utilizzate per la captazione di acqua potabile.
L’iniziativa sull’acqua potabile e quella sul divieto di utilizzo di pesticidi hanno inserito nell’agenda politica la protezione delle risorse, contribuendo a far approvare al Parlamento, nella sua ultima sessione, un’iniziativa parlamentare che comporta decisi miglioramenti nella protezione delle risorse di acqua potabile: d’ora in avanti, nella procedura di omologazione di un pesticida la Confederazione dovrà adottare misure qualora il pesticida stesso o i suoi prodotti di degradazione superino ripetutamente e ampiamente il valore limite di 0,1 microgrammi al litro nelle acque che servono o che sono previste per la captazione di acqua potabile. Inoltre, nel settore di alimentazione delle captazioni di acqua potabile i prodotti fitosanitari non possono essere impiegati, oppure possono esserlo solo se non determinano concentrazioni di principi attivi e dei relativi prodotti di degradazione superiori a 0,1 microgrammi al litro nelle acque sotterranee. La SSIGA si è impegnata con successo affinché in futuro sia eliminata la differenza tra metaboliti «rilevanti» e «non rilevanti». Dal momento che diverse sostanze inizialmente classificate come innocue sono poi risultate tossicologicamente rilevanti in un secondo tempo, per la SSIGA era molto importante fissare preventivamente un valore limite precauzionalmente basso per tutti i pesticidi e i relativi prodotti di degradazione, al fine di evitare un «caso clorotalonil» in futuro.
In Europa la Svizzera è l’unico Paese che in futuro, per le acque sotterranee, non farà più esplicitamente distinzione tra prodotti di degradazione rilevanti e non rilevanti, fissando in tal modo quasi un nuovo «gold standard» nella protezione delle risorse. Nonostante questi successi, non possiamo dormire sugli allori. Un presupposto importante per l’esecuzione efficace delle nuove disposizioni è anche l’obbligo legale dei Cantoni di determinare i settori di alimentazione e rilevare dati di misurazione affidabili sulla qualità dell’acqua di falda. Insieme ai Cantoni e alle aziende dell’acqua potabile la SSIGA si impegnerà anche in futuro, sul piano politico e su quello tecnico, a favore della protezione delle risorse di acqua potabile, offrendo il sostegno a tal fine necessario. Insieme possiamo riuscire a garantire l’elevata qualità delle nostre risorse naturali anche per le generazioni future.
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