Nessuno ha ancora un quadro generale dell'entità del pericolo. In ogni caso le aziende dell’acqua potabilesi trovano a dover affrontare dall’oggi al domani un cambiamento con nuove direttive e devono reagire. È stata già chiusa almeno una dozzina di impianti di captazione d’acqua, per contro al momento il divieto di clorotalonil non è ancora efficace a tutti gli effetti di legge. È un caso isolato? Dal 2005 sono state ritirate circa 150 autorizzazioni di sostanze attive dei pesticidi. L'esempio del «clorotalonil» è una palese dimostrazione che l'autorizzazione offre una falsa sicurezza. La previdenza va a finire nel dimenticatoio.
Ciò è tanto più problematico in quanto nella maggior parte dei casi non esistono siti alternativi per la captazione e finora il semplice trattamento delle acque ancora non è possibile. Le misure tecniche e le competenze specifiche non sono sufficienti: vi è un'urgente necessità di intervenire sul piano politico.
La SSIGA, in qualità di tutore della qualità dell'acqua potabile, evidenzia da anni la situazione di tensione nella protezione dell'acqua potabile per quanto riguarda l'inquinamento da pesticidi e nitrati. Anche l’ultimissimo Studio NAQUA della confederazione sulle condizioni delle acque sotterranee mostra che le nostre preoccupazioni sono fondate. Per proteggere le nostre risorse di acqua potabile occorrono misure efficaci – per lo più in forma di una controproposta al divieto di pesticidi e all’iniziativa sull’acqua potabile – per poter fornire anche in futuro alla popolazione acqua potabile naturale e sana a un costo contenuto.
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I miei migliori saluti.
Martin Sager, Direttore
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