In pratica l’Unione dei contadini respinge categoricamente tutte le misure proposte. Non ne vuole sapere, ad esempio, di una integrazione più incisiva della protezione delle acque nella prova che le esigenze ecologiche sono rispettate. Esclude inoltre le misure concertate a livello regionale per risolvere i problemi con i fitofarmaci e i nitrati e non intende accettare alcuna massiccia riduzione delle unità di bestiame grosso-fertilizzante.
Questa presa di posizione e il blocco di anche minimi avanzamenti nella protezione preventiva delle acque ci irritano molto in qualità di associazione per l’acqua potabile. Questa presa di posizione non è solo un doloroso schiaffo per le aziende e i consumatori di acqua potabile, ma anche per il Consiglio federale, il cui pacchetto di misure sull’iniziativa sull’acqua potabile viene gettato alle ortiche senza alternative.
L’Unione svizzera dei contadini ha perso l’occasione di mostrare una visione sostenibile dell’agricoltura svizzera in armonia con la natura e la società e di presentarsi quale partner affidabile e credibile. L’USC ha respinto le proposte pragmatiche avanzate dalla SSIGA (link presa di posizione SSIGA) in merito alla protezione delle risorse dell’acqua. Evidentemente per l’USC la protezione delle risorse di acqua potabile ha una bassissima priorità .
In qualità di associazione dell’acqua potabile e custodi della qualità dell’acqua continueremo a impegnarci con ancora maggior continuità a favore della protezione delle nostre riserve idriche minacciate e insostituibili. Come prossimo passo verificheremo ora in concreto il sostegno all’iniziativa sull’acqua potabile.
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André Olschewski
Responsabile Settore Acqua
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