L'Agenda 2030, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2015, comprende 17 obiettivi che intendono contribuire allo sviluppo sostenibile e coprono la sfera economica, sociale e ambientale. Questi obiettivi di sostenibilità sono chiamati SDG (Sustainable Development Goals). Di particolare importanza per le aziende dell’acqua potabile è l'SDG6, che definisce i seguenti obiettivi: l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici per tutti, il miglioramento della qualità dell'acqua e la riduzione dell'inquinamento idrico, la promozione della gestione integrata delle acque e della cooperazione transfrontaliera, utilizzo efficiente e sostenibile dell'acqua e la protezione e il ripristino degli ecosistemi idrici.
A maggio il Consiglio federale ha adottato il secondo rapporto nazionale della Svizzera sull'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. In esso vengono proposte le opportunità e le sfide più importanti per la Svizzera nel percorso verso il raggiungimento dei 17 obiettivi globali per lo sviluppo sostenibile. Una delle maggiori sfide è il cambiamento climatico, che negli ultimi anni ha causato scarsità d'acqua e siccità a livello locale. Inoltre, le acque sotterranee sono messe a rischio dall'uso di pesticidi e da alte concentrazioni di nitrati dovute all’uso eccessivo uso di fertilizzanti. Anche in Svizzera, quindi, la disponibilità di acqua pulita in quantità sufficiente non è più qualcosa di scontato, anche se l'accesso equo all'acqua potabile sicura ed economica è garantito a tutti e la qualità  dell'acqua potabile rimane buona. Considerando che la Svizzera ricava l'80% dell'acqua potabile dalle falde acquifere, è urgente intervenire in questo ambito.
Per realizzare l'SDG6, il governo federale ha già adottato una serie di misure e varato leggi e ordinanze. Esse includono il Piano d'azione dei prodotti fitosanitari e la Legge federale sulla riduzione dei rischi associati all'uso di pesticidi. Entrambi mirano a ridurre nei prossimi anni le sostanze inquinanti nei corsi d’acqua e nell'ambiente. Ad esempio, a partire dal 2023, l'autorizzazione di una sostanza attiva dovrà essere rivista se questa supera ripetutamente e ampiamente il valore limite nei corsi d’acqua. Le perdite di nitrati dovute all'uso di fertilizzanti sono da tempo un problema. Nell'ambito dei provvedimenti agricoli previsti dall'art. 62a LPAc nel settore delle acque sotterranee, da tempo vengono finanziati e attuati progetti per ridurre tali perdite di nutrienti. Tuttavia, spesso i provvedimenti non sono stati portati avanti dopo l’ultimazione del progetto. In questo contesto, l'UFAM e l'UFAG hanno revisionato insieme il modulo dell'aiuto all'esecuzione «Provvedimenti presi dall’agricoltura ai sensi dell'articolo 62a LPAc». L'obiettivo è ora quello di garantire la continuità di attuazione delle misure anche dopo l’ultimazione del progetto. Inoltre, le possibili misure sono state estese ai settori del fosforo e dei prodotti fitosanitari.
In vista degli effetti dei cambiamenti climatici, il Consiglio federale ha adottato un secondo piano d'azione per far fronte alle ondate di calore e alla siccità per il periodo 2020-2025. Il piano d'azione si prefigge di contribuire a gestire le conseguenze e i rischi del cambiamento climatico, quali stress da calore più frequenti e più gravi, siccità estiva e aumento dei rischi naturali. Inoltre, entro il 2025 dovrà essere istituito un sistema di rilevamento precoce e di allarme per la siccità su scala nazionale. Il sistema consiste nel prevedere una situazione critica con diverse settimane di anticipo. In questo modo, i soggetti interessati, quali gli agricoltori o le aziende dell’acqua potabile possono adottare misure adeguate per prevenire i danni.
Il Consiglio federale vuole anche intervenire sulle zone di protezione che proteggono i pozzi di acqua freatica da contaminazioni provenienti da aree circostanti (ad esempio, insediamenti o vie di circolazione). Sebbene dal 1972 i Cantoni debbano definire le zone di protezione attorno agli impianti di captazione dell’acqua potabile, queste mancano ancora o devono essere modificate in circa un terzo degli impianti di captazione. Il Consiglio federale vuole quindi imporre ai Cantoni l’obbligo di definire le zone di protezione mancanti entro dieci anni o di rimediare alle carenze attuali. La protezione deve essere migliorata anche all’esterno delle zone di protezione delle acque sotterranee, cioè nell'area di afflusso degli impianti di captazione dell’acqua potabile. La mozione Zanetti, approvata dal Parlamento, propone di sostenere finanziariamente i Cantoni per portare avanti la designazione.
La Svizzera ha già adottato alcune misure per proteggere le risorse di acqua potabile ma ci aspettano già nuove sfide. In particolare, le sostanze persistenti, che vengono sempre più spesso rilevate nell'acqua potabile, sono una preoccupazione crescente per le aziende dell'acqua potabile. Come i metaboliti dei pesticidi, anche queste sostanze possono essere rimosse dall'acqua potabile solo con metodi complessi e costosi. Se la Svizzera vuole raggiungere l'SDG6 e proteggere in modo sostenibile le risorse di acqua potabile in Svizzera, continueranno a essere necessari sforzi significativi. Â
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