Un importante beneficio dato dal bosco è la capacità di filtrazione e ritenzione dell’acqua piovana che esercita un impatto positivo sulla quantità e sulla qualità dell’acqua di falda. Sorge quindi la domanda se i proprietari di bosco abbiano anche diritto a un indennizzo per queste «prestazioni positive» dal momento che, in ultima analisi, contribuiscono a una gestione del bosco in conformità con la legge. Una presa di posizione della SSIGA illustra le basi giuridiche pertinenti, chiarendo anche termini quali espropriazione formale o materiale e restrizione d’utilizzazione. La tematica viene inoltre chiarita anche dal punto di vista delle aziende dell’acqua potabile.
La SSIGA ritiene, dal punto di vista delle aziende dell’acqua potabile, che non sussista alcuna necessità di indennizzare le attività della silvicoltura svolte in conformità con la legge. Anche gli indennizzi forfetari contrastano con il principio di causalità sancito dalla legge. Bisogna tuttavia, secondo il parere della SSIGA, favorire uno scambio periodico tra le aziende dell’acqua potabile e i proprietari di bosco al fine di sviluppare soluzioni attuabili congiuntamente. In tale ambito, prosegue la SSIGA, è importante che ci sia un rapporto orientato alla partnership, fondato sul rispetto reciproco e sulla comprensione comune di una protezione efficace delle acque sotterranee nel bosco.
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