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articoli specialistici
09. luglio 2019

Argomentario

Usare l’acqua con rispetto e prudenza

In Svizzera e in altre regioni europee, d’estate le precipitazioni sono sempre più irregolari e le temperature più calde. La SSIGA ha quindi formulato le sue considerazioni in un argomentario sul «risparmio idrico in Svizzera» per le sue aziende dell’acqua potabile.
  

2018, 2015 e 2003: a intervalli sempre più ravvicinati la Svizzera e l’Europa stanno vivendo anni con poche precipitazioni, temperature alte e grande siccità. Il caldo provoca un innalzamento della temperatura dell’acqua, ma anche un massiccio scioglimento dei ghiacciai alpini. Inoltre, i livelli delle acque di fiumi e laghi sono spesso molto bassi. Le conseguenze per l’ecologia ma anche per i molteplici usi dell’acqua sono evidenti.

Attualmente, in primavera, la situazione non è molto migliore rispetto al 2018: febbraio e marzo sono stati diffusamente troppo asciutti per la stagione. Inoltre, fino all’inizio di maggio, le precipitazioni sono spesso cadute sotto forma di neve e per ora non sono ancora defluite. Tuttavia, in conseguenza delle temperature dell’aria di fine marzo superiori alla media ad altitudini medie, la neve ha iniziato a sciogliersi.

In conseguenza di queste precipitazioni sotto la media da gennaio a marzo 2019, molti livelli delle acque sotterranee sono scesi costantemente.
«Se la siccità persiste, probabilmente questa la tendenza negativa continuerà ad aumentare», ha spiegato in aprile un rappresentante dell’Ufficio federale dell’ambiente. La situazione in Germania è simile alla nostra: soprattutto l’agricoltura e la selvicoltura lamentano terreni coltivati ormai inariditi o, nei boschi, conifere colpite dal bostrico.

Riflettere sulla penuria d’acqua

Avremo quindi un’estate secca e calda come nel 2018? Anche le aziende dell’acqua potabile dovranno prendere le dovute precauzioni per usare la loro preziosa risorsa in modo parsimonioso? «Per molto tempo in Svizzera la penuria d’acqua non è stata un problema», spiega Matthias Freiburghaus, che per la SSIGA prepara anche le statistiche annuali sull’acqua: «Si è iniziato a riflettere su questo problema solo negli ultimi due decenni, con l’aumento della canicola e della siccità. Per ora, la penuria d’acqua è comunque solo locale e temporanea.»

Tuttavia, a causa del persistere di anni con poche precipitazioni, i bassi livelli delle acque sotterranee e la scarsa portata delle sorgenti potrebbero diventare sempre più una situazione permanente, anche se ciò non si è ancora manifestato in tutta la Svizzera. La scorsa estate, ad esempio, in alcune regioni del Canton Zurigo, si poteva ancora aprire il rubinetto a piacimento, mentre in altre, a volte addirittura nei comuni limitrofi, l’acqua era razionata e in alcuni casi le aziende distributrici hanno addirittura dovuto fare appello al risparmio idrico.

Mettersi in rete

«Per contrastare questo fenomeno», continua Mathias Freiburghaus, «l’attenzione è focalizzata sulla messa in rete delle aziende dell’acqua potabile.» Anche se, secondo l’esperto, spesso anche questa strategia porta solamente una sicurezza limitata. A meno che non ci si colleghi a una falda acquifera più possente o a un acquedotto a lago. Spesso sostenere l’approvvigionamento idrico con diversi pilastri o sorgenti è già di grande aiuto.

Sono quindi sempre più numerose le aziende dell’acqua potabile, ad esempio nella regione di Lucerna, che stanno pensando di creare una rete allargata. Nel 2018 è stata ad esempio costituita l’Aquaregio Wasser Sursee-Mittelland. Anche in Romandia, a sud-ovest del Lemano,
nei periodi di grande caldo il tema per eccellenza è quello di un consorzio forte: nell’estate 2018, i comuni vallesani di Les Evouettes, Vionnaz e Collonges hanno da un lato invitato la popolazione a risparmiare acqua, dall’altro hanno pensato di creare una rete più forte grazie a nuove condotte.

Se durante un’estate calda e secca un’azienda dell’acqua potabile invita al risparmio idrico, ci si aspetta che la popolazione e l’industria seguano l’appello. Matthias Freiburghaus sa per esperienza che «grazie agli appelli al risparmio, il consumo di acque sotterranee di un comune si riduce di circa il 10–20 percento, a dipendenza della struttura dei consumatori. Durante i periodi di siccità, nelle economie domestiche il risparmio può purtroppo però anche essere controbilanciato dal maggior fabbisogno per l’irrigazione».

«Una cosa è però chiara», spiega André Olschewski, caposettore Acqua della SSIGA, spiegando che «in Svizzera la sicurezza dell’approvvigionamento è sostanzialmente molto elevata!» Tuttavia, se la siccità tenderà ad aumen­tare e avremo altri anni con poche precipitazioni, la scarsità di acqua potabile diventerà un «problema serio» per un numero sempre maggiore di comuni svizzeri.

Non sprecare acqua

Secondo il caposettore Acqua della SSIGA, è importante usare l’acqua potabile con rispetto e prudenza. Avere un atteggiamento rispettoso verso l’acqua potabile significa soprattutto prestare attenzione alla qualità della nostra acqua, vale a dire proteggere le risorse idriche, non inquinare l’acqua inutilmente e non sprecarla. È particolarmente importante risparmiare acqua calda.

Tuttavia, molte persone hanno cercato di risparmiare dov’è possibile farlo. Per i costi dell’acqua, il risparmio funziona per ora solo per i proprietari di abitazioni, visto che negli oggetti locati le tasse per l’acqua vengono in genere ripartite tra i locatari in base a una chiave di riparto fissa. E poiché la bolletta dell’acqua deve essere pareggiata, un uso più parsimonioso dell’acqua porterà a medio termine a un aumento del prezzo al metro cubo, una cosa che per molti consumatori è difficilmente comprensibile.

Una delle sfide per il futuro è tuttavia mantenere l’alta qualità dell’acqua potabile per le generazioni future. In tal senso, l’uso rispettoso dell’acqua ha anche un valore pedagogico: «Per la sua natura quotidiana, la sua vitalità e gli aspetti emotivi, l’acqua è lo strumento più adatto per dare l’esempio ai bambini e insegnare loro come usare le risorse con prudenza», conclude André Olschewski.

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