Purtroppo non è stato inserito il divieto esplicito di utilizzare sostanze nocive per le acque, in particolare pesticidi, nelle immediate vicinanze delle captazioni di acqua potabile. Nell'ordinanza mancano sia restrizioni mirate sull'uso di pesticidi nelle zone di protezione delle acque sotterranee che la limitazione a 0.5 microgrammi/l della concentrazione totale di pesticidi e dei prodotti derivanti dalla loro decomposizione nelle acque sotterranee e nei corsi d'acqua. Considerate queste lacune tuttora presenti nella normativa, la SSIGA si impegnerà anche in futuro a promuovere i summenzionati interessi delle aziende dell'acqua potabile a favore di un'acqua che sia la più naturale possibile.
La Società considera positivo il potenziamento di determinati impianti di smaltimento delle acque con un livello di depurazione supplementare per l'eliminazione delle sostanze in tracce. Le norme inserite nell'ordinanza riveduta per le zone di protezione delle acque sotterranee nelle regioni carsiche per tenere meglio conto delle specificità degli acquiferi potrebbero raggiungere lo scopo di ridurre i conflitti tra la protezione delle acque sotterranee e l'utilizzazione del territorio.
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