L’idrogeno e i derivati Power-to-X (derivati PtX: vettori energetici gassosi o liquidi, ad esempio metano sintetico o metanolo, prodotti a partire dall’idrogeno) sono vettori energetici flessibili e, in quanto tali, possono dare un importante contributo al raggiungimento di un approvvigionamento energetico privo di fonti fossili entro il 2050. In questo contesto la strategia permette di creare le necessarie condizioni quadro, a patto che si utilizzi un idrogeno derivato da processi di produzione neutri in termini di emissioni di CO2. Tale idrogeno deve essere impiegato laddove abbia più senso in termini economici ed ecologici (calore di processo ad alta temperatura nell’industria, copertura dei picchi di carico negli impianti di cogenerazione e nelle reti termiche, nelle centrali di riserva e nel traffico navale nonché pesante).
Oltre alla produzione e allo stoccaggio in Svizzera, occorre assicurare il collegamento alla rete europea di trasporto dell’idrogeno e rafforzare l’importazione attraverso l’ampliamento di partenariati e cooperazioni internazionali. L’ampliamento dell’infrastruttura dell’idrogeno deve coinvolgere tutti i livelli di creazione del valore (produzione, trasformazione, trasporto e stoccaggio) e, attraverso lo sviluppo delle necessarie tecnologie, deve essere rafforzato il polo di formazione e innovazione svizzero.
Il settore dell’economia non è ancora in grado di stimare in modo affidabile il fabbisogno futuro. La strategia nazionale per l’idrogeno parte dal presupposto che la domanda di idrogeno e derivati PtX in Svizzera resterà piuttosto bassa fino a metà degli anni 2030 e potrà quindi essere coperta essenzialmente attraverso la produzione nazionale.
In Svizzera, l’idrogeno può essere prodotto in centrali elettriche esistenti o nelle vicinanze degli acquirenti, che lo impiegano direttamente in loco o lo trasportano altrove. Il trasporto avviene con gasdotti trasformati o nuovi nonché su strada o su rotaia. A partire dal 2035, l’infrastruttura di trasporto e distribuzione in Europa sarà probabilmente ampliata a tal punto da rendere possibili le importazioni in Svizzera. Lo stoccaggio richiederebbe grandi impianti di stoccaggio di gas, che attualmente in Svizzera non esistono ancora, oppure la trasformazione in vettori energetici sintetici liquidi.
A partire dal 2035 aumenterà presumibilmente la domanda interna. Tuttavia, poiché a lungo termine le importazioni dall’UE e da Paesi terzi diventeranno più economiche della produzione nazionale, anche la quota di importazioni di idrogeno tenderà ad aumentare costantemente. Vi sono tuttavia incertezze per quanto riguarda l’andamento della domanda.
La produzione e lo stoccaggio di idrogeno potranno beneficiare per sei anni di misure di promozione sancite nella legge sul clima e sull’innovazione (LOCli). Inoltre, entro la fine del 2025, il DATEC e il Dipartimento federale delle finanze (DFF), con il coinvolgimento dei Cantoni e dei proprietari del gasdotto di transito, verificheranno la necessità di garantire finanziariamente quest’ultimo per il collegamento alla rete europea dell’idrogeno. Nel contempo, l’esigenza di disporre, in prospettiva, di un modello di business promettente dovrà giocare un ruolo fondamentale nell'analisi di un’eventuale garanzia finanziaria.
D’ora in poi lo sviluppo del mercato dell’idrogeno svizzero sarà illustrato nel quadro del monitoraggio della Strategia energetica 2050 e nelle future Prospettive energetiche. Il DATEC, inoltre, stilerà un piano per individuare presso i centri di controllo del traffico pesante lungo le strade nazionali superfici adeguate per i gestori di stazioni di rifornimento di idrogeno. Il tema dello stoccaggio di energia sarà affrontato nell’ambito di una tavola rotonda con rappresentanti dell’Amministrazione federale, dei Cantoni e del settore energetico.
Per lo sviluppo del mercato dell’idrogeno in Svizzera è necessaria una stretta collaborazione tra settore economico, industria, Confederazione, Cantoni, Città e Comuni. Si raccomanda pertanto ai Cantoni di sviluppare le proprie strategie per l’idrogeno, di rivedere i piani direttori e le procedure di approvazione, di individuare eventuali ostacoli burocratici e di armonizzare il quadro normativo. Inoltre, i Cantoni, insieme al settore energetico, sono chiamati a rafforzare la formazione e la formazione continua per combattere la carenza di personale specializzato.
La strategia si basa sul rapporto «Wasserstoff. Auslegeordnung und Handlungsoptionen für die Schweiz» («Idrogeno. Analisi della situazione attuale e opzioni d’intervento per la Svizzera», disponibile solo in tedesco e inglese), che il Consiglio federale ha approvato il 15 novembre 2023 in adempimento del postulato 20.4709. Essa è stata elaborata da un gruppo di accompagnamento interno all’Amministrazione federale e da un gruppo di lavoro esterno, in collaborazione con il settore del gas e i Cantoni.
Comunicato stampa Consiglio federale
Strategia sull'idrogeno (PDF, 40 pagine)
Kommentare (0)