Il Centro sportivo nazionale di Macolin (CSM) comprende decine di edifici quali palestre, alloggi, locali per la formazione, locali dedicati alla medicina dello sport ed edifici amministrativi. Oggi la maggior parte di essi è riscaldata con il gas. Questi impianti di riscaldamento a gas decentralizzati saranno sostituiti da impianti che sfruttano la geotermia, una fonte di calore rispettosa dell'ambiente. L'energia geotermica ottenuta centralmente verrà distribuita in tutti gli edifici esistenti e in quelli nuovi grazie a una rete di teleriscaldamento. Se a tutt'oggi le emissioni annuali di CO2 ammontano a 1300 tonnellate, in futuro queste diminuiranno di oltre il 90 per cento, ossia si attesteranno sulle 70 tonnellate.
La geotermia è una fonte energetica praticamente priva di emissioni. In futuro sarà possibile provvedere all'intero fabbisogno di calore del CSM, quantificato in più di sei gigawattora all'anno, senza processo di combustione. Il presupposto per conseguire tale obiettivo è disporre di una riserva idrica abbastanza grande con buone proprietà di scorrimento nel sottosuolo. A Macolin si effettuerà una misurazione a 1300 metri di profondità , dove si presume la presenza di acqua calda a una temperatura di 30‒50° C. Tramite un primo pozzo di perforazione l'acqua calda viene pompata in superficie. Uno scambiatore di calore estrae il calore dall'acqua e lo immette nella rete di teleriscaldamento. L'acqua nel frattempo raffreddata viene reintrodotta nel sottosuolo attraverso un secondo pozzo di perforazione. Gli impianti di questo tipo non causano terremoti, dato che nello strato di roccia in profondità non viene esercitata alcuna pressione. A Riehen, nel Cantone di Basilea, una struttura analoga è in funzione dal 1994 in totale sicurezza.
Benché le perizie geologiche ipotizzino che nel sottosuolo di Macolin scorra acqua calda, la presenza di una riserva idrica deve essere convalidata mediante verifiche dettagliate e una perforazione di prova. Se non c'è acqua o non ce n'è a sufficienza, come alternativa si ricorrerà a un sistema di riscaldamento centralizzato con una caldaia a truciolato di legno.
Oltre a rinnovare l'approvvigionamento energetico, l'UFCL sta realizzando diversi progetti di costruzione e risanamento per l'UFSPO: nel 2020 sono iniziati i lavori di costruzione del nuovo edificio della scuola universitaria a Lärchenplatz e del nuovo padiglione polisportivo. Inoltre quest'anno verrà sostituito un campo di erba sintetica nello stadio «End der Welt / Fin du monde». I progetti prevedono diversi cantieri e comportano alcune limitazioni del traffico. Nel 2022 sarà anche avviata la costruzione del nuovo edificio che ospiterà alloggi e locali per la formazione. La maggior parte dei lavori terminerà verosimilmente nel 2024.
Fonte: Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL)
Kommentare (0)